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Speedland GS:PDX / BOA, il test

di - 29/11/2024

Con la Speedland GS:PDX l’atleta Red Bull Dylan Bowman ha recentemente vinto la Mozart 100M, ovvero la gara di Ultra Trail in Austria, tappa tra le più ambite delle UTMB World Series. Abbiamo ricevuto la nuova Speedland GS:PDX all’UTMB 2024 di Chamonix in occasione della presentazione ufficiale di BOA Technology, già da diversi anni ingredient brand del marchio Speedland. Siamo rimasti incredibilmente sorpresi da quanta tecnologia possa racchiudere una calzatura da running. Ecco le nostre impressioni di corsa. Unico neo, a oggi questo brand non è ancora importato in Italia, ma rumours ne danno l’arrivo anche nel nostro Paese come imminente. Staremo a vedere…

A cura della redazione | foto: con realme 12 Pro+

Categoria: trail running – ultra distance
Peso: 302 g (US 9,5 uomo)
Drop: 5 mm
Stack height: 33/28 mm

La parola all’azienda

Speedland GS:PDX è la nuova calzatura da trail running destinata alle lunghe distanze e ispirata al modello SL:PDX. Caratterizzata da un look iconico con prestazioni affidabili, assicura una calzata precisa, abbinata al massimo comfort e alla massima reattività per spingerti più velocemente in montagna.

Caratteristiche principali

Speedland GS:PDX è dotata di un’intersuola in HTPU, un poliuretano termoplastico che racchiude un elastomero in Carbitex rimovibile. Questo modello non è compatibile con solette e/o plantari personalizzati, in quanto la soletta interna ha uno spessore decisamente importante e, nel caso la si voglia sostituire con un plantare personalizzato, le caratteristiche della scarpa stessa verrebbero stravolte. È dotata di allacciatura con fasce PerformFit™ attivate dal BOA® Fit System a doppia rotella Li2 e tecnologia PerformFit™ Wrap per permettere la massima personalizzazione della chiusura. Il grip è assicurato da una suola Michelin Fiber Lite con tasselli da 4,5 mm. La tomaia è in mesh ad alta densità che assicura grande protezione del piede con lavorazione del tessuto strategicamente differenziata.

Amica dell’ambiente

È una delle caratteristiche principali che, da un paio d’anni, ci piace mettere in evidenza quando testiamo un prodotto, ovvero quanto sia riciclabile o proveniente da materiali riciclati. Beh, pensate che la nuova Speedland è totalmente riciclabile, sicuramente un motivo in più per acquistarla sapendo di fare un po’ di bene al nostro pianeta!

Design

Una forma che non ha praticamente nulla a che vedere con le competitor presenti sul mercato. Un design molto semplice in cui, forse anche grazie alla colorazione uniforme della versione in test, intersuola e tomaia si combinano perfettamente. Su tutto emerge con prepotenza il tipo di allacciatura che si avvale del collaudato BOA® Fit System, nella versione evoluta con doppia rotella Li2 e tecnologia PerformFit™.

Chiusura & Alloggiamento

Quando si parla di chiusura di una scarpa e si ha a che fare con un modello dotato di BOA® Fit System, sappiamo perfettamente che questo tipo di allacciatura e serraggio dei lacci o lo ami o lo odi! A noi il BOA® Fit System è sempre piaciuto molto e ne siamo grandi utilizzatori in molteplici discipline, dagli scarponi da sci, passando per le scarpe da approach ai modelli da trail e running su strada. L’allacciatura con rotori permette una chiusura veramente personalizzata, che assicura sempre grande libertà di movimento delle dita, caratteristica appunto che può piacere oppure no. Per noi avere le dita libere, soprattutto nel fuoristrada, permette di sentire molto meglio il terreno e di non patire dolorosi crampi sulle lunghe distanze, per altri invece è una perdita di precisione negli appoggi… La tomaia fatta a calzino consente alla zona del dorso del piede di essere fasciata bene senza che il piede sia troppo costretto, mentre, come detto, le dita rimangono molto libere di muoversi. Anche la forma del contrafforte tallonare non è troppo esasperata, ma sufficientemente rigida per proteggere e contenere bene il tallone.

Comfort

Incredibilmente confortevole e comoda da calzare. La pianta del piede è molto larga e non la rende la scarpa ideale per chi ha il piede affusolato, ma per il resto dell’utenza è un modello davvero confortevole, grazie alla perfetta combinazione di morbidezza e sostegno conferita dall’accoppiata vincente intersuola e soletta interna rimovibile.

Rullata

Due rullate differenti a seconda che si adotti la piastra integrata in Carbitex amovibile o meno. Con piastra risulta essere davvero performante e molto reattiva, ma stanca di più il piede, a meno che non si spinga davvero forte. Senza piastra è secondo noi eccezionale per lunghe distanze, perché il piede è aiutato naturalmente dal rocker della punta molto accentuato ad appoggiare e spingere via subito. Rullata molto rotonda in fase di corsa, mentre l’ottima base di appoggio la rende perfetta anche per camminare ed effettuare lunghe distanze.

Traspirabilità

Per una tomaia così strutturata e spessa, la traspirabilità è incredibilmente alta. Quindi davvero complimenti al brand per la struttura e il filato utilizzato che permettono un perfetto interscambio d’aria.

Grip

Ottimo comportamento su ogni tipo di terreno e facilità di corsa inaspettata e apprezzata anche su asfalto, sebbene sia dotata di dadi di ben 4,5 millimetri di spessore, quindi perfetti per l’off-road e non certo votati alle strade cittadine. Anche sul bagnato ha dimostrato grandi capacità di tenuta sia frontale in fase di appoggio e/o spinta, sia laterale nei cambi di direzione. Buono inoltre il grip sullo sconnesso e appoggi precisi, sebbene proprio la larghezza dell’appoggio a tutto vantaggio della comodità della calzata e della stabilità ne riduca un po’ la reattività e la precisione nei single track.

Suola modulabile

Un vantaggio della suola Michelin di questa Speedland è che permette l’eliminazione di alcuni tasselli nella zona della punta nel caso riteniate che il grip sia eccessivo. Analogamente, è possibile eliminare un altro tassello sotto all’arco plantare per permettere un più facile drenaggio dell’acqua nel caso si abbia spesso a che fare con guadi o torrenti di montagna.

Stabilità

Particolarmente stabile su ogni tipo di terreno e/o condizione. Salita e discesa sono ben tollerati, anche se il volume della pianta così importante le fa perdere un po’ di agilità complessiva.

Protezione

Altamente protettiva, sia per la parta superiore del piede, grazie all’ottima struttura differenziata della tomaia, sia per suola e intersuola che isolano perfettamente da ogni tipo di asperità del terreno.

Capacità di ammortizzare

La combinazione delle capacità ammortizzanti dell’intersuola e della soletta interna amovibile è davvero di grande livello. Il piede perde un po’ il contatto con il terreno ma il cushioning su qualunque tipo di fondo è incredibile, davvero senza limiti.

Piastra sì, piastra no?

Crediamo che si tratti dell’unica scarpa al mondo in cui, a seconda delle esigenze, sia possibile utilizzare o meno la piastra in carbonio. Abbiamo ovviamente testato la Speedland in entrambe le condizioni e possiamo assicurarvi che sono molto differenti. Si tratta di una piastra in Carbitex (come da foto) non troppo rigida e molto permissiva. Nel caso la si utilizzi, viene garantita una corsa più elastica e reattiva, mentre qualora se ne voglia fare a meno la calzatura risulta molto più permissiva e meno nervosa, pur mantenendo in entrambi i casi un comfort estremo.

Consigliata per…

In America è venduta a 275$ senza piastra in carbonio, che può essere acquistata separatamente anche in un secondo momento, spendendo altri 35$. Si parla quindi di una scarpa molto costosa, perciò non per tutti. Al di là del prezzo, è perfetta per lunghe distanze off-road, non ideale invece per terreni fuoristrada troppo tecnici. Ottima su strade bianche o difficoltà intermedie. Molto a proprio agio, grazie alla struttura, anche su strade asfaltate. La vediamo più indicata per un pubblico maschile con pianta del piede piuttosto larga e la possiamo consigliare tranquillamente pure a soggetti che superano gli 80 chilogrammi.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”