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Azione in alta quota

di - 24/10/2024

di Fabrizio Gillone

Con la scusa di mettere alla frusta la nuova 5 Pro, ultima nata fra le action cam DJI, abbiamo finalmente trasformato in realtà un tour che avevamo nel cassetto da mesi. Un giro in alta quota nel comprensorio della Via Lattea, tra il Forte di Fenestrelle e Sestriere.

Il Forte di Fenestrelle, gioiello in Val Chisone, è la fortificazione più grande d’Europa. La prima pietra fu posata nel 1728, su volontà del Re Vittorio Amedeo II e l’ultima nel 1850. Ha un’estensione di ben 1 milione e 350 mila metri quadrati, spalmati su un dislivello di 600 metri e coperti da un’infinita gradinata di 2 km, con 4.000 scalini. 

Un insolito banco di prova

Oltre a essere una struttura unica, il forte è anche una fonte inesauribile di spunti action, con le sue gradinate al chiuso e all’aperto, passaggi in discesa e salita tra le enormi mura, pavimentati in sassi. Un luogo fatto apposta  per mettere a dura prova la nuova Action 5 Pro, che abbiamo volutamente scelto di montare sul manubrio in maniera rigida. Si tratta infatti della peggiore condizione possibile, rispetto a un montaggio sul casco o al petto, in cui la stabilizzazione deve dare sul meglio di sé, perché nulla smorza le vibrazioni trasmesse dal terreno.

Ci lanciamo su una porzione dei 4.000 gradini, sia al chiuso sia all’aperto e quindi con molti cambiamenti di luminosità, situazione divertente e anche utile per verificare la qualità delle riprese video. I risultati sono sorprendenti, il nuovo sensore DJI CMOS 1/1.3″ con 13,5 stop di gamma dinamica assicura anche in situazioni di bassa luce immagini nitide profonde e dettagliate.

Ricorriamo anche agli slow motion per dare maggiore enfasi a situazioni scenografiche come derapate, curve e salti, senza preoccuparci delle batterie, che con ben quattro ore di autonomia non danno pensieri.

Quando il gioco si fa duro

Se siete fra coloro che, quando vedono una pozzanghera o un torrente, anziché cercare la via per evitarli ci si buttano dentro a gas aperto, non fatevi problemi perché al Action 5 Pro non teme nulla. L’abbiamo anche immersa nell’acqua gelida di una fontana, ma può fare molto di più. Per esempio, scendere fino a 20 m di profondità, magari dopo una lunga pedalata in una torrida giornata estiva, in qualche spot a picco sul mare.

Ancora una bella discesa sul ponte d’uscita del Forte e via, verso Sestriere, per imboccare la salita verso Col Basset a 2.400 m sulla strada dell’Assietta e poi deviare al Colle Fraiteve a 2.700 m, proprio dove giunge l’impianto sciistico di risalita più alto del comprensorio della Via Lattea.

Con la nostra Alpek Evoke Pro in pochi minuti guadagniamo 700 m di quota, alzandoci dal Sestriere a 2.000 m. I 95 Nm del motore Bafang M510, con batteria da 650 Wh, ci danno una bella mano. Qui, l’inverno è alle porte, il freddo vento contrario vuole rallentarci e l’aria diventa sempre più rarefatta. Il terreno tra i 2.500 m e i 2.700 m è morbido, dopo la prima nevicata di settembre in alta quota: il sole ha sciolto la neve e reso fangoso il fondo, si cui si tende a sprofondare. Ma la vista è incredibile e qualunque fatica è ripagata. 

In cima al mondo

Lo sguardo si posa da Sestriere a Monte Sises, Motta, Sauze d’Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, Oulx, Pragelato e la Francia con il Montgenèvre, luoghi collegati da infinite strade sterrate da percorrere in bici, che presto si trasformeranno in piste da sci con oltre 400 km di sviluppo, tutte collegate: il comprensorio della Via Lattea.

Il vento è fortissimo ai 2.700 m dei ripetitori del Monte Fraiteve. Scendiamo full gas per ritrovare un po’ di caldo, ben sorretti dai 150 mm delle sospensioni delle nostre full. Seppur montata sul manubrio la stabilizzazione e la nitidezza delle immagini è sorprendente.

In pochi minuti siamo al bivio per Sauze d’Oulx, ma noi continuiamo per il Col Basset a 2.400 m, con una breve risalita per scaldarci un po’ e poi giù, per l’ultima discesa verso Sestriere. Non ci neghiamo una piccola deviazione in un ruscello di pietre e rami, ultime sollecitazioni, ma anche ultimi chilometri di divertimento. È l’occasione per provare altri punti di fissaggio della action, utili a cogliere particolari punti di vista, come sulle sospensioni, ruote e cambio, per mostrare come lavorano gli elementi della bici in movimento.

Consigli

Sempre utile portarsi uno zaino con attrezzi, smaglia catena, kit riparazioni e una giacca antivento per le discese e gli sbalzi termici di anche 20°, dovuti alla quota e al dislivello. Anche avere con sé dei guanti chiusi è importante, le dita si raffreddano rapidamente, noi avevamo i Progrip in neoprene, che con il freddo ma anche con l’arrivo dei climi rigidi proteggono senza perdere sensibilità alla guida.

Naturalmente, un occhio al meteo quando si sale a certe quote è indispensabile. Se poi si percorrono lunghe escursioni, può essere utile munirsi di una bella capienza di micro SD per la Action Cam, affidabili e prestazionali come le Lexar, almeno una 128 Gb V30. Ricordiamo che la nuova Action 5 Pro ha anche una memoria interna da 47 Gb che potrebbe venire in aiuto se ci si dimentica la card o fosse full quella inserita. 

Grazie all’app DJI MIMO per smartphone, in pochi secondi ci si può connettere e comandare a remoto le funzioni e condividere o editare i contenuti registrati.

Info utili

Forte Fenestrelle

Consorzio Turismo Sestriere

Alpek Evoke Pro

Osmo Action 5 PRO con staffa Smallrig

Micro SD Lexar