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Bormio, Hiking parte 2. Un giorno in Valdisotto

di - 20/08/2024

hiking valdisotto malga zandilla lago di campaccio

Ciò che mi restò impresso dopo qualche giorno passato nella Yosemite Valley negli USA fu il senso di incontaminazione delle montagne nord americane. Un luogo così turistico eppure chilometri di boschi senza un sentiero tracciato, senza infrastrutture in quota, la possibilità di incontrare animali selvatici, di perdersi.

Mi domandai: sarebbe possibile provare le stesse sensazioni in Italia, dove anche il territorio alpino è così antropizzato, dove la montagna è stata vissuta per secoli, dove i sentieri sono stati tracciati dai pastori, dai contrabbandieri, dai soldati, prima di essere percorsi dai turisti?

La risposta me l’ha data Bormio, a due passi da casa.

Il secondo giorno andiamo in Valdisotto

Il punto di contatto con la cena all’Osteria dei Magri a Bormio, successiva all’hiking da 19 Km della prima giornata, era stato il risveglio dei sensi, per il resto le due esperienze si erano rivelate tanto diverse quanto sorprendentemente appaganti.

Con Francesca raggiungiamo Giacomo a Cepina Valdisotto per poi spostarci assieme a Monte, base di partenza della nostra seconda giornata.

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Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

Un paesaggio diverso

Il paesaggio qui è molto dolce, dominato da boschi di abeti rossi, pini cembri e larici. Giacomo mi spiega come distinguerli l’uno dall’altro, a partire dalla conformazione degli aghi, alla flessibilità del legno, alla direzione e presenza delle pigne. Da buon cittadino li avevo sempre classificati tutti come pini.​​

La salita presenta una pendenza regolare, senza strappi, e al termine del bosco troviamo qualche bellissima baita, affacciata sulla valle e le montagne al di là di essa. È sempre Giacomo a indicarmi e raccontarmi il tracciato chiamato Bormio 360, realizzato per consentire anche ai biker di percorrere queste montagne su sentieri di mezza quota.

Il bosco ha ceduto il passo ai rododendri e i prati verdi sono punteggiati da cespugli fucsia e grigio delle rocce calcaree.

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L’ultimo tratto di sentiero prima el lago di Campaccio – Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

Ma un altro colore appare all’improvviso, l’azzurro del lago Campaccio, prima destinazione della giornata.

Incredibile come cambino i valori delle cose in montagna. Qui il punto di arrivo, l’obiettivo, non è mai un bene materiale ma qualcosa da contemplare al fine di ritrovare o amplificare la nostra serenità: una cima, un lago, un bosco, un torrente, un panorama. Il meno è il più, come diceva il maestro di architettura Mies Van der Rohe.

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Lago di Campaccio – Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

Ci fermiamo sulle rive del lago per qualche minuto, dissetandoci la gola e la vista, mentre Giacomo ci spiega come su un lato della riva fiorisca un’alga di colore rossastro, più o meno intenso a seconda della stagione e della luce che la colpisce.

La notiamo in effetti, un bellissimo contrasto arancio contro l’azzurro – verde delle acque cristalline.

Dal lago di Campaccio alla malga Zandilla

Riprendiamo il sentiero per dove siamo venuti cercando, ma mancandola una prima volta, la deviazione che nel bosco porta alla malga Zandilla.

Anche oggi lungo i sentieri siamo praticamente gli unici viandanti e in questo bosco, intrico di tronchi e felci, notiamo evidente il passaggio degli animali.

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Lago di Campaccio – Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

Usciamo sull’alpeggio al cospetto di cima Zandilla, in mezzo alle malghe fra cui quella dal nome omonimo, che ci attende per una ricca merenda.

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Il tratto di bosco verso la Malga Zandilla – Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

I due giovani proprietari ci hanno preparato una golosissima sorpresa, con salumi locali e tutti prodotti caseari da loro realizzati: una selezione di formaggi freschi e stagionati, yogurt, panna cotta (anche al caffè o Braulio) e una meravigliosa crostata di frutta.

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Nei pressi della Malga Zandilla – Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

Mentre ascoltiamo i racconti dell’attività stagionale dei malgari e ci rilassiamo con un buon bicchiere di vino valtellinese, comincia a scendere qualche goccia di pioggia, di cui nell’estasi nemmeno ci accorgiamo.

Poi rientriamo alle nostre vite attraversando ancora una volta questo magico bosco, mentre mi domando chi, in questi due giorni, fra me e la natura abbia addomesticato l’altro.

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La succulenta merenda a Malga Zandilla – Foto: Giacomo Meneghello Clickalps

Diplomato in Arti Grafiche, Laureato in Architettura con specializzazione in Design al Politecnico di Milano, un Master in Digital Marketing. Giornalista dal 2005 è direttore di 4Actionmedia dal 2015. Grande appassionato di sport e attività Outdoor, ha all'attivo alcune discese di sci ripido (50°) sul Monte Bianco e Monte Rosa, mezze maratone, alcune vie di alpinismo sulle alpi e surf in Indonesia.