Immergersi nell’affascinante mondo dell’alpinismo è possibile attraverso la webserie di due emozionanti episodi disponibile sul canale YouTube di Karpos. La storia segue la straordinaria spedizione guidata dal coraggioso Matteo Della Bordella dei Ragni di Lecco, insieme ai suoi audaci compagni Silvan Schüpbach, François Cazzanelli e Symon Welfringer. La loro missione inizia sfidando l’inviolato spigolo est dell’Ogre, una delle grandi sfide del Karakorum, e successivamente si sposta verso il Baintha Kabata, una montagna di 6250 metri.
La roccia del Baintha Kabata sembra tessere una trama logica, offrendo loro l’opportunità di vivere un’avventura attesa per oltre un mese. Tuttavia, il destino ha in serbo per loro una stagione straordinaria, segnata da piogge incessanti e abbondanti nevicate. Una sfida unica che metterà a dura prova la loro determinazione e abilità.
“The Ogre’s Son”
“The Ogre’s Son” racconta la storia di quattro alpinisti determinati ad affrontare il pilastro est dell’Ogre, una linea magnetica mai conquistata da nessuna spedizione precedente. Con ben venti tentativi falliti alle spalle, Matteo, Silvan, François e Symon sono determinati a tracciare una linea “a goccia”, diretta e logica, che si estende oltre il pilastro per raggiungere la cima est dell’Ogre, a 7150 metri di altezza, anch’essa mai conquistata.

Tuttavia, la montagna non concede nulla senza una lotta. La stagione si rivela straordinariamente avversa, costringendo gli alpinisti a fare i conti con giorni limitati di bel tempo. Un tentativo iniziale fallisce, riportandoli al campo base sotto una fitta nevicata che sembra non avere fine. Con il morale a terra e la prospettiva di un ritorno a casa imminente, è Silvan Schüpbach a sollevare lo sguardo e intravedere un piano B.
La loro attenzione si sposta verso il Baintha Kabata, il “figlio dell’Ogre” in lingua Urdu. Una decisione improvvisa, una finestra meteo minima e in soli due giorni, Della Bordella, Schüpbach e Welfringer aprono “The Alien Face” su questa piccola montagna, affrontando difficoltà estreme fino al 7b. È un successo inatteso che riporta il sorriso sulle loro labbra, dimostrando che la montagna può offrire alternative sorprendenti anche nei momenti più imprevedibili.

“Due giornate fantastiche che ci hanno permesso di rientrare in Italia con il sorriso sulle labbra e una via tecnica e verticale,” riflette Della Bordella. “Certamente, vorrei tornare a sfidare la roccia dell’Ogre, ma la montagna ha insegnato ancora una volta la sua lezione più grande: saper attendere.”
Un racconto avvincente di perseveranza, imprevisti e successi in uno degli ambienti più severi e imprevedibili che l’alpinismo possa offrire.