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Tommaso Francardo intervista al campione italiano enduro

di - 09/01/2023

tommaso francardo - intervista al campione italiano enduro 2022 - cover

Abbiamo intervistato Tommaso Francardo, vincitore nel 2022 del titolo nazionale MTB Enduro, che ci parla delle sue passioni, tra bici e arrampicata

Il ligure Tommaso Francardo, nato a Imperia nel 1997, è caratterizzato da una profonda passione per la mountain bike, trascorrendo la sua vita tra le competizioni enduro e downhill, e la cura dello spot in cui vive, San Bartolomeo al Mare nel Golfo Dianese, sistemando e creando nuovi trail da percorrere in bici.

Il suo entusiasmo e la sua passione lo hanno portato a eccellere nello sport che pratica, conquistando il tricolore nella MTB Enduro l’anno scorso, oltre a condividere consigli e trucchi che frequentano i suoi corsi sulla tecnica di guida.

Impariamo a conoscere meglio Tommaso Francardo con questa intervista esclusiva, dove ci parla della sua vita di atleta e delle sue passioni oltre alla MTB.

Tommaso Francardo - ritratto
Tommaso Francardo

Chi sei e come ti sei avvicinato alla mountain bike e come è nata la passione per questo sport?

Sono Tommaso Francardo, ho 25 anni, e sono di Imperia. Ho iniziato con la mountain bike un po’ per caso, mi piaceva andare in bici in generale, avevo visto qualche video di downhill quando ero piccolo, e volevo fare DH anche se i miei genitori non erano d’accordo all’inizio. Avevo i sentieri dietro casa, e dopo la scuola ho iniziato ad andarci. Da quando ho 10 anni, più o meno, non ho più smesso di andare in bici.

Come hai iniziato, con qualche disciplina in particolare o semplicemente prendendo la prima bici che avevi e hai iniziato a pedalare?

Ho iniziato con la prima bici che avevo, una BMX. A 13 anni ho fatto un paio d’anni di cross country e qualche gara di enduro, poi sono passato al downhill per cinque anni. Sono tornato all’enduro nel 2016.

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EWS Val di Fassa Trentino – Foto: Boris Beyer

Da cosa arriva la tua motivazione principale?

Non ho mai pensato in questi termini. Mi piace andare in bici, mettermi alla prova, mi piace competere. La competitività nello sport in cui sono appassionato mi piace tanto, e cercare di dimostrare di essere migliore o di riuscire a essere più forte è sempre bello e sempre stimolante.

Tra downhill ed enduro cosa sceglieresti?

In inverno mi alleno tanto, e competere in entrambe mi piacerebbe molto. Ma è complicato a livello di costi, energie e tempistiche, perché da quest’anno le gare saranno spesso concentrate nello stesso weekend e diventerà impossibile correre entrambe. Però sicuramente mi piacerebbe correre in entrambe le discipline.

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Al cospetto delle Dolomiti in Val di Fassa per la tappa italiana di Enduro World Series 2022

Chi ti segue durante la stagione di gare?

Da quest’anno sarò in un team, prima correvo da solo, con la mia compagna che mi seguiva alle gare. Per il 2023 l’approccio sarà più professionistico, all’interno di una nuova squadra, con un meccanico e tutto quello che mi serve.

Quanto sono importanti gli sponsor nel mondo delle competizioni?

Se non sei benestante diventano molto ma molto importanti. Non dico che siano la base, ma aiutano sempre. Quello che fa più di tutto è l’allenamento, e la testa che uno ha. Senza la testa, puoi avere tutti gli sponsor e i soldi del mondo, ma non riuscirai mai a concludere davvero qualcosa. (Tommaso è supportato anche da Vibram, grazie alla quale abbiamo organizzato questa intervista – ndr)

tommaso francardo - intervista al campione italiano enduro 2022 - action 03Nella scelta dell’equipaggiamento, della bici e della sua messa a punto, qual è l’aspetto più critico?

Nella bici sicuramente le sospensioni, raggiungere il giusto setting è forse la parte più difficile. Una volta trovati il giusto bike fitting e la messa a punto delle sospensioni, li lascio sempre uguali. Ma trovare il setup perfetto per una gara è sempre complicato.

Quali sono stati i momenti più memorabili e la tua più grande soddisfazione nell’ultima stagione di gare? Invece qual è stato il tuo più grande rimpianto?

Sicuramente il momento più memorabile è stato quando ho vinto il Campionato Italiano Enduro (corso a Castel del Rio, ndr). Ero all’arrivo, ancora non si sapevano i risultati finali, ma speravo di aver vinto. Tra le altre cose nel 2022 ho vinto le prime due gare della mia vita! Avevo fatto tanti secondi posti, ma non avevo mai vinto. La prima è stata sul Lago di Garda, la seconda è stata l’Italiano Enduro a settembre.

Per i rimpianti, non saprei. Forse avere più sicurezza, che è arrivata a fine stagione. Se l’avessi avuta all’inizio dell’anno, forse sarei riuscito a dimostrare qualcosa in più all’EWS, oltre che solo al Trofeo delle Nazioni a Finale Ligure.

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Foto: Boris Beyer

Quali sono sono gli spot che preferisci? Qual è il tuo sentiero del cuore?

Sicuramente uno dei miei spot preferiti – anzi, il mio preferito – è qui da me, a San Bartolomeo al Mare (Golfo Dianese). È casa mia, sono i sentieri di casa, che tengo anche io. Mi piace molto girare a Sanremo, per allenarsi non è affatto male, è molto fisico e impegnativo. Anche Finale Ligure mi piace.

Durante l’inverno giro molto, andando anche in Francia, a Mandelieu (in Costa Azzurra), dove c’è una sola discesa ma ci vado spesso.

Come stai affrontando la off-season? Quali sono le tue passioni oltre alla mountain bike?

Non sono mai riuscito a staccare davvero, sono rimasto molto motivato dopo Finale Ligure, dove sono riuscito a ottenere ottimi piazzamenti per la mia squadra e per miei obiettivi personale al Trophy of Nations. Anche quando mi hanno detto di non allenarmi, non riuscivo a smettere di andare a correre o andare in palestra. Dopo un po’ ho chiesto al mio allenatore di farmi una nuova scheda.

A me piace tantissimo arrampicare, quando ho un pomeriggio o una giornata libera ne approfitto per andare a Finale Ligure o Albenga. Da settembre a dicembre vado spesso sui sentieri a lavorare, è un’altra cosa che mi piace molto. Nel Golfo Dianese lavoro su tutti, ma San Rocco, il mio preferito, è quello che curo di più.

Quali sono i tuoi punti forti? Invece gli aspetti su cui vuoi migliorare?

Vado molto bene nelle prove speciali più veloci e rotte, quelle più estreme. Sono molto forte nella guida, e forse carente di testa. Ho iniziato a lavorarci l’anno scorso, per riuscire anche a essere più soddisfatto di me stesso. In fondo sono troppo esigente nei miei confronti.

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Tommaso Francardo sui sentieri di casa, nel Golfo DIanese

Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?

Il mio sogno sarebbe quello di salire sul podio in Coppa del Mondo (dal 2023 l’Enduro entra nel calendario ufficiale UCI MTB World Cup – ndr) e riconfermarmi come campione italiano di Enduro. Se riuscissi a fare ancora qualche gara di downhill sarebbe bellissimo, partecipare al campionato italiano e vedere cosa ne esce.

Cosa pensi del movimento italiano Enduro? Spostandoci a livello internazionale, cosa pensi invece del passaggio da Enduro World Series a Coppa del Mondo Enduro?

Parto dalla seconda parte, secondo me i cambiamenti saranno positivi, per il nostro sport che era poco visibile. Sicuramente l’ingresso di Warner Bros. Discovery, con la TV e l’idea di metterci insieme a discipline più note come downhill e cross country porterà dei vantaggi anche a noi. È sicuramente una cosa molto positiva per l’intero movimento internazionale.

Dal punto di vista italiano, penso che quello che ci vuole è smetterla di cercare sempre delle scuse, pensare a chi prova e non prova. Quando invece bisogna mettersi tanto sotto, allenarsi, e pensare positivo. Cercare di ottenere qualcosa, e non cercare scuse perché è andata male, ma invece mettersi sempre in gioco sino alla fine. Mi spiace molto che non riusciamo davvero a emergere a livello mondiale.

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Tommaso Francardo impegnato nella gara EWS Petzen Jamnica 2022 – foto: Sven Martin

Se non fossi entrato nel mondo della mountain bike, a cosa ti saresti dedicato?

Forse mi sarei dedicato al rugby, lo sport che ho praticato molto prima e mi ha fatto crescere molto fisicamente, poi ho smesso. O forse, per il grande amore che provo per essa, mi sarei dedicato all’arrampicata. Ma con il senno di poi, non saprei.

Grazie Tommaso per il tuo tempo!

Grazie a voi!

Potete seguire Tommaso Francardo su Instagram

[intervista organizzata grazie al supporto di Vibram, sponsor di Tommaso Francardo]

 

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.