E’ stata definita la “Roadmachine progressiva”. BMC Roadmachine X non è solo gravel, perché è fatta per andare veloce su strada, sfruttando a pieno le caratteristiche della endurance dell’azienda svizzera, ovvero la Roadmachine. Una bici all-road? Si, eccola qui.
La BMC Roadmachine X deve accontentare quel pubblico che pedala anche sulle strade bianche e ricerca l’affidabilità, al pari della velocità e dell’equilibrio tra le parti. Ecco perché ci è piaciuto utilizzare il titolo una road e gravel all’italiana. Dalla piattaforma Roadmachine tradizionale mutua buona parte delle soluzioni costruttive e le geometrie. Due le versioni disponibili, in carbonio e in alluminio. Il design? BMC DNA.

BMC lancia la Roadmachine X
E’ una bicicletta pensata per chi vuole affrontare le strade bianche e quei contesti gravel non eccessivamente complicati sotto il profilo tecnico. Ci piace definirla come il collegamento perfetto tra il gravel che si è spinto verso la mtb e il mondo road. Il richiamo alla strada è forte, non solo per quello che concerne il design e l’impatto estetico, non si tratta solo dei foderi obliqui ribassati (vero e proprio DNA BMC), ma di un insieme di dettagli e finiture che mettono i due progetti sul medesimo livello.
Come è fatta
Il telaio e la forcella sono costruiti grazie alla tecnologia monoscocca e con il tessuto composito Premium, abbinato al protocollo TCC (Tned Compliance Carbon). Lo shape delle tubazioni e il design della forcella sono praticamente identici alla Roadmachine. Cambia la costruzione dello stelo della forcella, la sua forma, che è rotonda pur essendo completamente in carbonio. La soluzione è voluta per distribuire al meglio la rigidità laterale e verticale, a favore di comfort e stabilità sui terreni smossi. Il progetto mutua anche lo stem in alluminio, che nasconde il passaggio di cavi e guaine. Avantreno e retrotreno permettono il passaggio di pneumatici fino a 33 mm di sezione ( i montaggi prevedono le gomme da 32 mm di sezione). La scatola del movimento centrale è larga 86,5 mm ed è di natura press-fit. Il lato delle corone integra il chain catcher, un vero e proprio fermo integrato nel telaio che evita la caduta della catena tra la corona piccola e la tubazione in carbonio. Rimanendo in questa zona del telaio, è da notare l’asola di supporto per il deragliatore, che può essere rimossa a piacere.
Monoring oppure il plateau classico
La bicicletta può supportare la corona singola e il doppio plateau (ad esempio la URS prevede solo la monocorona). I due foderi orizzontali posteriori del carro sono dritti, asimmetrici, ma non prevedono ribassamenti e curvature verso il terreno. Andando verso l’alto si nota il seat-post in carbonio con profilo tronco D-Shape.
Questo ha una flessione orizzontale controllata, che aiuta a dissipare le vibrazioni e influisce in maniera positiva su stabilità e guidabilità del mezzo. Inoltre la tubazione orizzontale, vicino allo sterzo, prevede delle viti che permettono di montare una piccola borsa dedicata (proprio come la URS). La BMC Roadmachine X è nativa per i soli freni a disco e prevede i perni passanti con dimensioni tradizionali.

Sei taglie, tre allestimenti
Le taglie disponibili sono sei in totale: 47, 51 e 54, 56, 58 e 61). Gli allestimenti per la versione in carbonio sono due: la One a 5999 euro Sram Force AXS XPLR e la Two a 4699 euro, con la trasmissione Sram Rival AXS (comprende la cassetta pignoni XPLR). Entrambi i modelli in carbonio sono dotati delle ruote CRD con cerchio in carbonio tubeless ready, canale interno da 21 mm di larghezza e un profilo di 35 millimetri (il valore alla bilancia è di circa 1500 grammi). Un solo allestimento per la Roadmachine X AL One con trasmissione 2×11 (Shimano GRX), che ha un prezzo di listino di 2299 euro.
Un paio di curiosità
La BMC Roadmachine X non prevede il montaggio di una sospensione anteriore, mentre è possibile montare un reggisella telescopico, utilizzando ‘adattatore per il seat-post D-Shape.
A cura della redazione tecnica, immagini BMC (Jeremie Reuiller / illprod)e redazione tecnica.