Dopo il primo episodio con Angelo Furlan, dove si è cercato di capire le skills per scegliere la sella corretta e adatta alle proprie esigenze, i nostri approfondimenti ci portano ad argomentare le differenze tra la sella corta vs la sella lunga (o dalle dimensioni tradizionali). I tre punti principali che permettono di capire le differenze, con Prologo e Paolo Bettini.
La sella, corta vs lunga, quali sono le differenze?
Grazie all’aiuto di Prologo tips con i suoi video esplicativi, cerchiamo di approfondire in modo semplice ed intuitivo. Se le selle corte fanno parte e in un certo senso diventano il simbolo di una nuova generazione di prodotti, è altrettanto fondamentale fornire delle indicazioni e delle basi sulle quali ragionare ed effettuare la propria scelta. Le novità necessitano di tempo prima di essere “metabolizzate”. E’ sempre necessario considerare che la sella non è “solo” un componente della bicicletta, ma è il punto dove noi scarichiamo il peso del corpo ed in fluisce in modo esponenziale sulla nostra performance.
Per molti anni le selle hanno avuto una lunghezza “standard”. L’introduzione della variante corta ha portato numerosi vantaggi e nessun effetto collaterale indipendentemente dalla disciplina: bici da strada, MTB, triathlon e E-bike. Parlando di dimensioni, le selle ergonomiche corte di Prologo presentano una lunghezza di circa 25 cm, comparata ai precedenti 27-28 cm, mentre si allarga il posteriore, si passa infatti ad almeno 140m di larghezza contro i 134 delle vecchie versioni.
La sella corta influisce sull’efficienza della pedalata
Avete presente le selle che equipaggiano le bici da crono? Sono più corte rispetto a quelle adoperate per le bici tradizionali. Una delle motivazioni principali è quella di poter sfruttare a pieno la parte anteriore e senza ingombri. Un’asse più corto di seduta, insieme a una maggior larghezza posteriore, spinge il ciclista ad assumere costantemente una posizione più efficiente. I vantaggi si riflettono sulla riduzione dei picchi di pressione nella zona perianale, intorpidimento e garantendo una maggiore superficie di appoggio per le ossa ischiatiche, anche e soprattutto quando si pedala in salita. Inoltre ne trae vantaggio anche la presa bassa aerodinamica, che viene sfruttata anche da quei corridori che hanno un’elasticità limitata della muscolatura lombare. Naturalmente il tutto deve essere accompagnato dalla giusta posizione sulla bici.
La sella con il naso corto offre stabilità
Inizialmente, l’aver portato la sella corta alla bicicletta tradizionale, ha fatto pensare ad una libertà di movimento limitato. Una sorta di:”meno superficie è sinonimo di minore libertà”. I dati e la ricerca ci dicono che è proprio il contrario. La sella corta elimina solo i movimenti “inefficienti”, garantendo una pedalata più efficace e sicura, senza alcuna dispersione di potenza sui pedali. Inoltre, il sistema brevettato di Prologo “Multi-Sector-system” “quello presente sul modello Scratch M5 (per fare un esempio tangibile) divide la sella in cinque isole indipendenti e con diversa densità, ognuna in grado di adattarsi al meglio alla posizione che si sta assumendo al momento.
In conclusione
Come spesso scriviamo, è fondamentale partire da una giusta posizione in bicicletta, per stare bene, per performare al meglio e per essere efficienti. Nell’ottica di una ricerca, sempre più rivolta ad ottimizzare le prestazioni anche grazie ad un corretto fitting quando siamo seduti sulla bicicletta, le selle corte rendono la posizione più efficiente, sostenibile nel tempo e permettono al meglio tutta la superficie di appoggio. Questo concetto offre dei vantaggi anche in termini di ricerca aerodinamica, a prescindere dall’approccio e dal grado di preparazione dell’utilizzatore, ma senza perdere la qualità del comfort.
a cura della redazione tecnica, immagini e video Prologo e redazione tecnica.