La potenza, il suo consumo oppure il suo risparmio, il modo in cui la eroghiamo e come viene assorbita, tanti aspetti e variabili sui quali la ricerca si concentra per una continua evoluzione, legata a uomini e mezzi.
Cos’é la potenza
La potenza è energia e il tempo, è in un certo senso la scala graduata che da valore alla nostra prestazione ciclistica. Quando spendiamo tanta energia e vogliamo farlo accorciando il più possibile i tempi, necessitiamo di tanta potenza. Ci sono differenti modi per la sua descrizione e ognuno ha una sua valenza, tenendo ben presente che, l’obiettivo per un ciclista e per uno sportivo in genere è quello di migliorare. Qui di seguito una precedente pubblicazione.
Dove va a finire la potenza che noi eroghiamo
Quando un ciclista esprime il suo gesto atletico, si deve confrontare con quattro nemici principali, ci spiega l’Ingegner Alessandro Giusto: aria, asfalto e un’insieme di attriti creati dalla bicicletta, senza dimenticare la “maledetta” salita. Ad arricchire il concetto che cerchiamo di esprimere, alleghiamo anche un breve video, qui di seguito.
https://cyclingprogram.it/blog/dt_portfolios/i-ciclisti-gemelli-che-cosa-influenza-il-consumo-di-potenza/
Asfalto
E’ una componente molto spesso sottovalutata, o alla quale non viene data la giusta importanza. E’ sufficiente pensare che, anche in assenza di atmosfera, primo o poi ci fermeremmo, per gli effetti che si generano tra il terreno e gli pneumatici (attrito di rotolamento e/o attrito volvente). L’attrito è una forza che si genera e questa sarà grande tanto quanto il nostro peso totale.
Aria
Molto dipende dalla sua densità. Man mano che ci spostiamo verso il livello del mare, la densità dell’aria è maggiore e offre una resistenza elevata. Oltre a questo “fattore ambientale”, sono da tenere in considerazione, la struttura fisica del ciclista e la sua posizione in sella. Questi aspetti influiscono in modo esponenziale sull’efficienza aerodinamica.
Va da se che il ciclista è una variabile, mentre il mezzo meccanico è un punto fermo, una base fissa sulla quale lavorare. Ecco perché le aziende investono tantissimo sulla ricerca aerodinamica, in modo da rendere le biciclette più efficienti.
Gli attriti
E’ stato calcolato che il 5/7% della potenza espressa del ciclista viene sprecata negli attriti del mezzo meccanico. Catena, cuscinetti e movimenti rotanti in genere. Nell’economia totale di una performance, sono valori molto elevati, che giocano un ruolo fondamentale anche nel risparmio dell’energia utile all’espressione della potenza, nel breve, medio e lungo termine.
La salita
Noi usiamo la potenza in salita per spostare un peso in senso verticale. Una sorta di punto riferimento è la velocità ascensionale media (VAM). Se il wattaggio che eroghiamo è influenzato dal nostro rapporto watt/kg, la sfida è combattere contro la VAM (oppure contro il nostro peso, per avere un migliore rapporto peso/potenza).
E il peso della bici?
Al netto di formule matematiche, la potenza da noi erogata deve tenere conto delle quattro variabili evidenziate. Migliorare anche solo una di queste, o tutte insieme, permette di sfruttare meglio la nostra dote. E il peso della bici? Non ci siamo dimenticati, ma per approfondire questo aspetto utilizziamo il grafico che vi proponiamo di seguito, con la descrizione in allegato.
La prova dei gemelli
- Mettiamo a confronto due gemelli, stesse caratteristiche e stesso peso. Stessa categoria di bicicletta, una con i freni calipers con un valore alla bilancia di 7 kg (in ordine di marcia) e in dotazione a Paolo, l’altra con i freni a disco con un aggravio di 300 grammi (7,3 kg), sulla quale pedalerà Marco. Immaginiamo una loro uscita in parallelo, su una salita a pendenza costante e gli effetti di questi 0,3 kg.
- Di seguito invece, un grafico e un risultato che sorprende, con chiaro riferimento a quanto possono influire gli pneumatici, ai fini della potenza, della prestazione e dell’efficienza. Paolo (bici disco), monta degli ottimi pneumatici gonfiati a 6bar. Marco (bici no disc), trascura questo aspetto e si accontenta di un paio di pneumatici di bassa gamma, gonfiati a 4.5bar.
In conclusione
Al di là di ogni ragionevole dubbio, l’obiettivo di questo approfondimento non è quello di scrivere se una bici disco va meglio o peggio di una bici calipers, ma quello di indirizzare la lente su alcuni dettagli spesso trascurati. Ad esempio l’efficacia e l’efficienza della componentistica, fattore che qualche volta ci permetterebbe di risparmiare qualche euro e di guadagnare qualche watt. E poi ci sono le emulazioni: vediamo e osserviamo i pro, guardiamo le loro bici con invidia e ammirazione. Non possiamo non dire che i tre grandi giri sono stati vinti da bici calipers di marchi italiani (bene, almeno quello è andato bene in questo 2020). Ma proprio in quella categoria, quella dei professionisti è necessario anche tenere conto delle sponsorizzazione dei materiali sui quali lavorano. Ma questa è un’altra storia.
Un altro articolo comparativo sviluppato in precedenza, peso della bici vs scorrevolezza delle gomme
a cura della redazione tecnica, grazie all’Ingegnere Alessandro Giusto, foto cover courtesy Tissot, Sara Carena.