MCipollini ci aveva abituato a biciclette tanto uniche nel design, quanto performanti e muscolose. Dolomia è prima di tutto differente proprio in questo, nelle sue forme e nello shape delle sue tubazioni che ci mostrano una bici raffinata ed elegante. Le geometrie? Decisamente race.

La prima MCipollini sviluppata per la salita
Proprio così, la Dolomia nasce per far collimare la bontà costruttiva e le necessità degli scalatori. Grazie a Dolomia, le bici Cipollini entrano di fatto e per la prima volta, nel mondo delle biciclette superleggere e percorsi che prevedono dislivelli importanti.
Telaio

in un blocco unico
Dal punto di vista tecnico scriviamo di un telaio che è un vero monoscocca in carbonio: Dolomia è un blocco unico. È costruito grazie alla tecnologia TCM, dove triangolo anteriore e tutto il carro posteriore sono una cosa sola: non sono uniti in un secondo momento. Il tessuto utilizzato è di matrice 3K, visibile anche ad occhio nudo. Il design è molto moderno, accattivante, con una tubazione sterzo sagomata, che diventa naturale alloggio per la forcella full carbon a steli dritti (370 grammi). Il profilato orizzontale contiene il suo volume nella sezione centrale, per aumentare alle due estremità. Questo si traduce nella capacità di limitare le torsioni sull’avantreno e zona del seat-post.

Carro ad inserzione ribassata
I foderi posteriori hanno un’inserzione ribassata al piantone. La scatola del movimento centrale è ben strutturata (press-fit 86,5 mm di largheza), con forme importanti ma che ben si adeguano al design complessivo del progetto. Scriviamo di un telaio che, nativo per i freni a disco, ferma l’ago della bilancia a 780 grammi dichiarati (tg.media). Oltre alle colorazioni ed allestimenti a catalogo, Dolomia è personalizzabile attraverso la piattaforma Mycipo. Cinque le taglie disponibili: xs, s, m, l, xl.
Contiamo di averla prossimamente in test per trasmettervi le nostre sensazioni.