Per chi non la conosce, la Prologo Scratch M5 AGX è una sella corta, anche se a prima vista da l’impressione di avere una lunghezza tradizionale. Il modello AGX è una sella che si può usare ovunque, un bel vantaggio per molti. Ecco un approfondimento e il nostro test.
AGX acronimo di adventure gravel ciclocross
In un mondo sempre più specifico, avere una sella che può essere usata ovunque e che ripercorre le performances del modello tradizionale è un bel vantaggio. Prima di snocciolare la Prologo AGX, vale la pena riprendere il test della Scratch M5 Nack.
La piattaforma di sviluppo è quella della Scratch M5
AGX non cambia il design e lo shape, se paragonata alla sorella maggiormente rivolta ad un impiego racing e road. Significa che il suo utilizzo è assolutamente trasversale; una banalità? Decisamente no. Se consideriamo alcune peculiarità ci rendiamo conto che questa Scratch è inserita all’interno dell’omonima famiglia, ma con alcune variazioni sul tema.
Rispetto alla M5 classica la AGX è più elastica
- Le sue alette laterali sono più flessibili, in modo adeguarsi alle forme dell’atleta e a non ostruire il gesto della pedalata anche in off road.
- L’imbottitura è maggiorata (+ 10mm), sempre se messa a confronto con la versione standard.
- I due rails sono in lega Tirox, più pesanti rispetto al carbonio, ma anche più longevi in termini temporali, oltre che dotati di un’elasticità maggiore.
- Come per il modello Scratch M5 standard, il telaio offre un’escursione aumentata di 15 mm. Le sella è bella vedere una volta montata sul seat-post, anche con off-set zero.
- Il T-Shape rimane il medesimo, una sorta di fulcro di sviluppo della M5, come lo scafo in carbonio a fibra lunga (utile anche per distribuire al meglio le vibrazioni). Sempre in merito allo scafo, questo presenta il foro di scarico Active Base Hollow Sheell, nonostante l’imbottitura uniforme. Il concetto è quello di azzerare i punti di pressione.
- La zona superiore e l’imbottitura adottano la soluzione MSS, Multi Sector System, che consiste in zone differenziate e divise tra loro per aumentare la capacità di adattamento del foam.
- I suoi numeri: 250 mm di lunghezza e 140 di larghezza, per una valore alla bilancia di 201 grammi (dichiarati) e un prezzo di listino pari a 119 euro.

Il test e le nostre impressioni
Se in termini di impatto estetico, il paragone lo facciamo con la Scratch M5 Nack, la sella sembra uguale (livrea cromatica a parte), dal lato prestazionale le due versioni mostrano delle differenze importanti e tangibili in modo diretto.

Parliamo comunque di una sella prestazionale sotto tutti i punti di vista
AGX è più elastica, lo si percepisce fin da subito. E’ più comoda (ma non è un divano, per intenderci) e capace di offrire lo stesso supporto della versione con carro in carbonio. L’imbottitura più voluminosa non si traduce in un comfort che può essere eccessivo per gli amanti delle selle rigide, più che altro diventa uno strumento che permette di assecondare al meglio, tratti di strada sconnessi, vibrazioni e imperfezioni che arrivano dal terreno. Questo lo si percepisce immediatamente sulla sezione mediana e posteriore, mentre davanti si può sfruttare il naso scaricato verso il basso.

Il vantaggio che arriva dal suo disegno
Il T-Shape, permetteteci di scriverlo è “tanta roba”. Nonostante sia una sella corta, anche la AGX sembra avere dimensioni tradizionali, a tutto vantaggio di un impatto estetico che gratifica e facile da posizionare. Inoltre la parte più larga è arrotondata, il che permette di avere supporto e trovare un buon feeling nell’immediato. 119 euro di listino non sono molti, per un prodotto studiato per durare, con una cover sviluppata per resistere all’usura dettata da polvere, fanghiglia e detriti.
a cura della redazione tecnica, foto della redazione tecnica.