Granfondo Città di Padova Olympia, una granfondo molto suggestiva, per il percorso e per il villaggio di partenza/arrivo: la piazza simbolo della città di Padova, Prato della Valle.

L’altimetria complessiva e il relativo chilometraggio non rendono giustizia ad una
manifestazione che risulta degno banco di prova per le gambe dei partecipanti. Abituati a vederla in calendario alla fine di Giugno, la granfondo padovana trova una nuova collocazione nel mese che da inizio alla primavera.

Finalmente una giornata senza pioggia, con un sole anemico che è stato capace di illuminare una delle più belle Piazze d’Italia, cornice d’eccezione per questa
granfondo sponsorizzata dalla città di Padova e da Cicli Olympia. Le strutture della gara sono state allestite con proverbiale competenza dalla Sc Padovani che nulla ha lasciato al caso. Un pacco gara di prim’ordine, con una veloce e precisa distribuzione, sono un valore aggiunto non da poco, che accompagna una giusta tralascia verifica delle tessere. Qui, un’ampia tensostruttura per premiazioni e pasta party finale(con tanto di fritto di pesce e birra!), permettono ai ciclisti di rilassarsi dopo le fatiche, per via della rigida sorveglianza nel parco bici, predisposta dal comitato organizzatore.

Come da sempre diciamo, organizzare bene una manifestazione del genere, in una città di grandi dimensioni, partendo dal centro storico non è per nulla facile.
Indubbiamente gli spazi di Prato della Valle aiutano, occorre però dire che, 350
volontari sono un numero corposo per un percorso di poco più di 120 chilometri.
A nostro modo di vedere c’è solo un problema, la partenza differita ad Abano
Terme dopo un trasferimento di circa 9 chilometri.

Le griglie definite in piazza ovviamente saltano e si assiste a tutta una serie di numeri circensi da parte degli agonisti più accesi posti nelle retrovie; ora c’è da capire se nello spirito degli organizzatori viene prima la manifestazione in quanto tale, con lo scopo di raccogliere fondi per mettere in bicicletta i giovanissimi atleti della Sc Padovani, oppure non si vuole togliere quel sano gusto della gara. Comunque, in entrambe le situazioni, chapeau! In base alla risposta si deve decidere se privilegiare la sicurezza e magari portare griglia per griglia ad Abano (le numerose motostaffette possono scortare prima e dopo ogni griglia onde mantenere ordine e giusta velocità) oppure applicare formule che all’estero piacciono parecchio, come il via differenziato per ogni griglia a distanza di 5 minuti dall’ultimo partente. Con la formula attuale in pratica si vanno a sommare i rischi di due partenze ed infatti nel rettilineo di Abano un bel mucchietto di carbonio l’abbiamo visto!

L’altra cosa che ci ha sorpreso è la tecnicità della manifestazione, ci riferiamo al periodo di svolgimento, che, come scritto in precedenza è stato anticipato rispetto al passato. Guai a fidarsi dell’altimetria! Bene lo sanno le piante dei piedi che
hanno salito dolorosamente le rampe malefiche della Val Pomaro. Se i lunghi
rettilinei hanno invogliato a fuori giri, il resto lo ha fatto Radio Corsa che aveva proclamato l’addolcimento del solito percorso.


Mai affermazione fu più perfida e falsa, già alcuni tratti di San Giovanni in Monte
non rendono giustizia alla pendenza media infarcita di piccole discese; ma
l’apoteosi si raggiunge sulle rampe da garage sotteraneo nell’ascesa di Val Pomaro.
Non sappiamo bene se il nostro computer è stato lucido nelle colline disabitate
dei Colli Euganei ma qualche pendenza ci è sembrata oltre il 16%. E con la
seguente discesa di Passo Roverello che ha temprato freni e avambracci su un
terreno da MTB.

La logistica sia prima che durante che dopo la gara ha funzionato
alla perfezione, specialmente il ritorno a Padova è stato accompagnato con
maestria da innumerevoli motostaffette. Ben presidiati i punti sensibili, come incroci, rotonde e ristori (ben fuori dalla strada), con una gestione generale di ottimo livello. Che questa organizzazione voglia fare sul serio anche per il futuro lo si intuisce da ogni dettaglio e noi, partecipando nel plotone, possiamo dire che alla fine delle fatiche tutti gli atleti hanno avuto parole di elogio e l’intenzione di ritornare assolutamente il prossimo anno, magari un po’ più allenati e consapevoli che questa Gf non si può assolutamente improvvisare!
grazie alla preziosa collaborazione di Enrico Monti
photo credits: Billiani gf Città di Padova