Testo di Lorenzo Cappannari – Ph: Jock Ingram
E’ a Levanto la prima scuola di surf italiana specializzata nella formazione dei manager di successo.
Lo ammetto: quando mi hanno raccontato che a Levanto una scuola di surf si stava specializzando nella formazione manageriale, ho pensato immediatamente “ma questi sono matti”. La mia reazione è stata spontanea, e forse anche giustificata: voglio dire, non sarò mica l’unico a pensare che oggi pur di vendere qualcosa ci si inventa di tutto. Ma poi, riflettendoci un po’ sopra, mi sono accorto che forse non si trattava di una cosa così assurda: vediamo perché. Da appena-ex-manager e surfista-della-domenica quale sono, ho avuto modo di vivere a lungo e molto da vicino entrambi i mondi: all’apparenza molto distanti, in realtà nascondono un mare (è proprio il caso di dirlo) di similitudini.
In Italia non ci sono le onde? Levanto durante un big day – Foto: Jock Ingram
Gli inglesi come al solito ci sono arrivati prima di noi, chiamando la muta “wetsuit”, letteralmente “abito bagnato” – dove “suit” è il tipico abito da lavoro del manager (anche se poi non va più così di moda). Ma ovviamente c’è di più, giochi di parole a parte. Essere manager, ossia gestire persone, progetti, priorità e risorse, non è un lavoro semplice: questo non me lo hanno insegnato all’università – se lo avessero fatto forse avrei risparmiato anni di sofferenze ai miei collaboratori -, ma l’ho imparato sul campo dopo quindici anni di pratica pressoché giornaliera. Vi ricorda qualcosa? Esattamente come il surf, essere manager non si studia sui libri, ma necessita di un esercizio costante, la progressione è lenta e continua, e per eccellere davvero ci vogliono anni di pratica.
Un bravo manager sa fare politica, sa quanto sia importante la relazione con gli altri, anche se poi è solo lui che deve saper sfruttare al meglio tutte le opportunità che gli si presentano davanti. Anche qui, la metafora con il surf viene naturale: sulla line up la relazione con gli altri surfer è importante, ma la capacità di essere focalizzati e sapere quando è giunto il momento di remare… è fondamentale. Eh si, saper individuare l’onda giusta, e non correre dietro (o meglio davanti) a qualsiasi montagna d’acqua che arriva, è qualcosa che accomuna il surfista al manager: in azienda le risorse sono per definizione limitate, e bisogna sapere quali sono le battaglie da combattere e quelle da abbandonare. E non è finita qui.
Cavalcare l’onda è un’esperienza unica? Si, ma anche impegnativa, soprattutto quando non si ha ancora acquisito troppa confidenza con l’elemento instabile per definizione, l’acqua. Anche il manager deve familiarizzare con l’instabilità e il naturale movimento delle cose, questo soprattutto in una situazione economica in continuo mutamento, un mare aperto e agitato dove non si può che… navigare a vista!
Queste sono soltanto alcune delle metafore possibili tra surf e management, due mondi che adesso a guardarli bene non sembrano più così lontani. Non sorprende quindi che la RipCurl Surf School di Levanto e la società di formazione aziendale DipTrip (www.diptrip.com) si siano unite per creare il primo corso in Italia di formazione per manager di successo. Un esperimento che, pur avendo molto senso (ora lo sappiamo), continua ad incuriosirci un po’ tutti, portando le qualità e le caratteristiche del nostro sport preferito in un ambito decisamente inusuale: la sala riunioni.