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Le 15 scuse più comuni dopo una droppata

di - 15/05/2019

Il surf è rappresentato da un insieme di regole scritte e non, da seguire tutti per mantenere una convivenza pacifica in line-up. Droppare un altro surfista è probabilmente il tipo di violazione più diffusa al mondo e, forse anche per questo, la più odiata da chi subisce il gesto.
Il rispetto delle regole del surf è un atto obbligatorio da seguire, sia che tu stia prendendo onde nello spot vicino casa sia se trovi all’estero. Seguirle serve a non creare attriti con gli altri surfisti in line-up ma soprattutto per la sicurezza di tutti, perchè non dimentichiamolo, una tavola da surf è un’arma pericolosa e può far davvero male.

Per sdrammatizzare un po’, visto che le persone irrispettose sono ovunque, abbiamo raccolto una lista con le 15 scuse più diffuse, dette o sentite, durante un drop. Perchè in fin dei conti ammettiamolo, almeno una volta è capitato a tutti di droppare qualcuno, volutamente o non!
Prima di lasciarti alla lista vorrei ricordarti due cose: 1) leggi il ripasso delle regole qui sotto 2) se ne hai sentite di migliori raccontale commentando l’articolo sul nostro facebook 4surf o instagram (@4surfmag).

Ripasso REGOLE del SURF:
– North shore Sardinia: regole di convivenza in lineup (valide anche altrove): www.4actionsport.it/surf-north-shore-sardinia-regole-convivenza-lineup/
– Localismo tra sfumature, pensieri e realtà (Carlo Morelli): www.4actionsport.it/il-localismo-tra-sfumature-pensieri-e-realta/
– La legge del surf e il suo valore giuridico (Salvatore Maraventano): www.4actionsport.it/la-legge-del-surf-e-il-suo-valore-giuridico/
– Localismo e regole del surf nel mondo (Ken Liberman): www.4actionsport.it/localismo-regole-del-surf-nel-mondo-parla-ken-liberman/
– riflessione “provocatoria” direttamente dalle lineup australiane, di Fed Paniwww.4actionsport.it/le-regole-del-surf/

Droppare è eticamente scorretto, ma se proprio dovesse succedere…ecco le scuse più diffuse:

Kelly Slater droppato da Gabriel Medina

“Non ti ho visto”
Questa è la scusa più comune dei droppatori. Sebbene possa accadere, non dovrebbe essere ripetuto spesso; altrimenti si avranno delle inevitabili conseguenze.

“Non ti ho sentito”
Nel 99 percento dei casi, il surfista in precedenza non sta cavalcando una tavola equipaggiata di clacson. Inoltre non è scritto da nessuna parte che il rider con priorità debba urlare o fischiare per godersi la sua onda.

“Pensavo andassi a sinistra/destra”
Valida solo per i picchi A-frame, in genere è abbastanza chiaro dove romperanno le onde destre e e sinistre; in tutti gli altri casi, non è una scusa valida perché l’onda si mostra in una sola direzione.

Kelly Slater, campione del mondo e di ironia! Dopo essere stato brutalmente droppato da Gabriel Medina (vedi scatto sopra) se ne esce con un sorridente double shaka

“Pensavo che non partissi su quell’onda”
Una scusa debole poichè colui che compie l’infrazione deve sempre verificare se il surfista con priorità sta andando o meno prima di tentare la fortuna.

“Pensavo che non avresti superato la sezione”
Un surfista dovrebbe sempre avere in mente che ci sono dei surfisti esperti che padroneggiano la tecnica di superamento della schiuma.

“Pensavo che l’onda stesse chiudendo davanti a te”
Se sta per chiudere e credi che sia un closeout, ricorda che il surfer con diritto di precedenza potrebbe anche infilarsi in un bel tubo.

“Pensavo fosse il mio turno”
Lo sport del surf non ha un sistema di distribuzione biglietti con turnazione in ogni lineup.

“Ero seduto nel picco”
Una scusa sconsigliabile da utilizzare in spot di livello intermedio e avanzato. I picchi si spostano, cambiano, e i surfisti dovrebbero saperlo.

“Ho sentito male, pensavo dicessi “Vai! Non “Ehi””
Una scusa interessante e creativa, potrebbe andar bene in diverse occasioni.

“Era la mia ultima onda”
Succede spesso, ma dove sta scritto che all’ultima ondata della session sia riservato un trattamento speciale?

“Pensavo volessi remare verso fuori”
Da quando il droppatore sa leggere nella mente degli altri surfisti?

A volte, in certe situazioni come Diano Marina con libeccio grosso, droppare sembra l’unica soluzione possibile. Foto: Alberto Carmagnani

“Ho pensato avremmo potuto condividerla questa”
Le ondate di festa sono divertenti ma devono essere preventivamente concordate tra le parti.

“Non ho una visuale periferica”
Se qualcuno soffre di visione limitata il surf è l’ultima cosa che dovrebbe fare.

“Non sto indossando le lenti a contatto”
Se qualcuno non è in grado di vedere i surfisti, non può vedere le onde nemmeno in arrivo e dunque non dovrebbe essere in acqua.

“La cercavo così tanto quella”
Bene, ma la cercherebbe anche il surfista con priorità.